In questo numero (editoriale)
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«Ricorda e cammina!» Siamo liete di offrire ai lettori un toccante e appassionato commento alla lettera apostolica del Santo Padre Desiderio desideravi sulla formazione liturgica del popolo di Dio, a cura di mons. VITTORIO VIOLA : un commento che ben si addice al testo fresco, vivo, meditativo della lettera, che con un colpo d'ala ci fa vedere la bellezza e la verità del celebrare cristiano, il suo senso teologico. Con la chiarezza e la profondità che lo contraddistinguono, p. Vittorio ci guida in particolare a cogliere lo stupore e il simbolo, dimensioni essenziali della celebrazione, e l'assoluta novità dell'incarnazione, aprendoci un varco alla contemplazione del cuore di Gesù nell'ultima Cena, al suo bruciante desiderio di comunione con noi. [...] Gesù ci insegna a ricercare la volontà del Padre, la sua viva presenza nel tessuto della quotidianità, di fronte a tante nostre ricerche, spesso confuse e senza meta, nonostante la mappa che è il Vangelo (don SANDRO CAROTTA). L'incarnazioneci permette una via esperienziale al mistero di Dio attraverso i nostri cinque sensi: anche per i mistici il corpo è sempre il punto di partenza ed è la vita quotidiana con le sue fatiche e le sue contraddizioni il luogo dell'incontro (p. LUCA FUSO e m. MARIA MADDALENA TERZONI). La fede è la forza che viene dall'alto, data all'uomo per camminare verso la verità di se stesso, riconoscendo proprio nelle prove Dio all'opera: EUGENIO DAL PANE, in occasione dei 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, ci presenta una suggestiva lettura dei Promessi Sposi, il romanzo della compagnia dell'uomo. Sr. CHIARA ESTER MATTIO, infine, ci racconta gli anni Novanta di Forma Sororum.
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La nostra fede ci fa vivere della dipendenza da Dio, in una chiamata continua a sperimentare l'itineranza richiesta da una promessa che ci supera infinitamente. Possiamo opporci ma non sfuggirgli, mai uscire dalla sua paternità (così Giovanni Testori, di cui in maggio abbiamo ricordato il centenario della nascita, in «Lo sguardo»). Il nostro Dio ama storie di ripartenze e di ricominciamenti, più che sviluppi lineari. Così ci invita papa Francesco (veglia paasquale, 8 aprile): ricorda «lo stupore e la gioia» dell'incontro con Lui, il tuo «luogo di risurrezione interiore, quello iniziale, quello fondante, quello che ha cambiato le cose». «Ricorda e cammina!».
m.m.c.
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