In questo numero (editoriale)

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Ricominciare

   Diceva il grande biblista Ignace de la Potterie che «la fede cristiana è un cammino dello sguardo». Siamo tutti alla grande scuola della vita per imparare a passare dalla gabbia del nostro io alla partecipazione al modo di vedere di Cristo, dal tempo che scorre inesorabile e si perde all’eternità racchiusa in ogni istante. Il Figlio di Dio fatto uomo ha assunto pienamente la nostra fragilità di creature, eccetto il peccato: nelle resistenze incontrate durante la predicazione, nel silenzio del deserto, nell’estrema impotenza della croce, ha mostrato che «l’avvento del Regno non è opera umana ma divina» (don Sandro Carotta osb.). Milena Simonotti dà voce al pensiero di Gesù in croce, nel suo rivolgersi al legno che lo sostiene, «compagno di quell’ora tremenda», fino all’abbandono al Padre. È la scoperta della via della debolezza e della confidenza in Dio di santa Teresa di Lisieux (le carmelitane di Legnano, in occasione dell’esortazione apostolica del Santo Padre C’est la confiance, ci presentano i tratti principali della spiritualità di santa Teresa). È la stimmatizzazione di san Francesco, una sorta di «imprimatur divino che suggella l’autenticità evangelica del santo di Assisi» (Luciana Maria Mirri).
  Siamo salvati attraverso la debolezza di Cristo crocifisso. Non dobbiamo mai dimenticare nella nostra vita la logica pasquale, che vede anche la nostra debolezza divenire il luogo dove la potenza divina può dispiegarsi. Don Fabio Rosini ci offre una schietta riflessione sull’accompagnamento vocazionale, che necessita di radicarsi sempre più nell’esperienza evangelizzatrice dell’annuncio pasquale. Madre Chiara Cristiana Mondonico osc. ci dona una testimonianza nata dalla propria esperienza e dall’ascolto di più sorelle sull’accompagnamento spirituale in genere e declinato in particolare nella vita delle sorelle povere: una «vita interamente dedicata, non tanto alla preghiera, ma ad una relazione, quella con Dio, che dà forma a tutto».
    La luce della Pasqua e della redenzione illumina anche l’intera creazione, pensata e voluta in Cristo morto e risorto. Gianluca Bortolotti, animatore all’interno del movimento Laudato si’, ci riassume l’impegno per la cura della nostra casa comune nel magistero di papa Francesco, a partire dall’enciclica Laudato si’ fino all’esortazione apostolica Laudate Deum.
    «Non ci spaventino fragilità e piccolezza […], quotidiana realtà in cui la Chiesa da sempre vive», ha esortato il cardinale Matteo Zuppi nella sua introduzione ai lavori del Consiglio permanente della CEI a fine gennaio: «la debolezza è la nostra forza, ma dobbiamo usarla con intelligenza e libertà». Ricominciando sempre, in ogni azione e in ogni momento (mons. Luigi Giussani in «Lo sguardo»), perché sempre c’è una vita nuova che Dio è capace di far ripartire in noi e intorno a noi. Il nostro Dio, più che vicende senza fallimenti e rovine, sembra preferire storie di continue rinascie e ricominciamenti.

Buona Pasqua a ciascuno!

 

 

m.m.c.